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mercoledì 2 settembre 2009

La terza esperienza




Di ritorno dall'Africa è il momento delle riflessioni e valutazioni.


Il Progetto "Un mondo di bene 3" si è svolto secondo il programma stabilito, con i riconoscimenti e le attestazioni di apprezzamento da parte della Nunziatura Apostolica, l'Ambasciata d'Italia, l'ospedale di Mazabuka, Suor Maria Mazzone per City of Joy.

Riportiamo stralci della relazione del Prof. Amenduni, accompagnatore del gruppo, insieme alle riproduzioni degli attestati di merito.

Progetto “Un Mondo di Bene 3” (24 luglio 2009 – 23 agosto 2009)
Il progetto ha visto impegnati due gruppi di ragazzi rispettivamente a Lilongwe (Malawi), 4 ragazzi, e Mazabuka (Zambia), 13 persone compresi gli accompagnatori. I due gruppi, pur in continuo contatto, hanno operato autonomamente, svolgendo compiti differenti.
L’attività del gruppo di Lilongwe è stata prevalentemente di collaborazione con i funzionari dell’O.N.U., mentre quella del gruppo di Mazabuka si è svolta presso la “NDECHE Community School” di Mazabuka, l’Ospedale governativo di Mazabuka e la “City of Joy”, centro di recupero di ragazze in difficoltà, gestito da Suor Maria Mazzone.
L’attività presso la scuola ha visto i ragazzi impegnati nella correzione di test di prove d’esame, nell’assistenza alle lezioni e ai laboratori d’arte, nell’insegnamento di discipline quali matematica, scienze, storia, inglese, tutto rigorosamente in lingua inglese.
L’attività presso l’ospedale ha visto alcuni ragazzi impegnati nella reception dell’ospedale dove hanno misurato febbre, pressione arteriosa, peso (nel caso di bambini) di pazienti in attesa di visita medica; altri ragazzi sono stati impegnati presso il reparto maternità e il reparto dei bambini offrendo assistenza di vario tipo, da quella amministrativa a quella di pulizia degli ambienti, a quella di medicazione di alcuni bambini ustionati, a quella di intrattenimento dei bimbi ricoverati. Infine altri ragazzi hanno collaborato con i medici dell’ospedale all’esecuzione di analisi chimico-cliniche di pazienti affetti da AIDS e altre patologie, nel locale laboratorio di analisi, un centro di recente costruzione, grazie a fondi provenienti dall’Italia, dotato di moderne apparecchiature e di operatori qualificati, di nazionalità zambiana.
Tutti i ragazzi, nel pomeriggio, hanno svolto le più diverse mansioni nella City of Joy di Suor Maria: bricolage, decorazioni, giardinaggio, realizzazione di murales, intrattenimento di bambini, che cominciano ad essere attratti dalla possibilità di svolgere giochi di gruppo. Il centro è in via di completamento e necessita ancora di numerosi interventi, alcuni anche importanti.
L’operato dei ragazzi è stato molto apprezzato; ognuno con le proprie competenze e abilità ha dato il suo contributo, utile al conseguimento degli obiettivi prefissati. L’azione svolta si può senz’altro definire positiva.
E’ un progetto che si propone una serie di obiettivi: svolgere un’azione concreta di aiuto, di solidarietà nei confronti di una popolazione che, nel complesso, vive in uno stato di povertà; sviluppare relazioni con gli abitanti del posto per uno scambio culturale efficace; conoscere l’organizzazione politica, economica e sociale di uno degli stati più interessanti dell’Africa; apprezzarne le bellezze e le ricchezze naturali; sviluppare l’uso della lingua inglese, lingua ufficiale di quel paese; aiutare a portare a termine, nei limiti delle nostre possibilità, un centro di accoglienza quale “City of Joy” che abbiamo visto e aiutato a nascere, che rappresenta la testimonianza tangibile della nostra presenza in Zambia.
E’ chiaro che il progetto rappresenta un tentativo della scuola di far crescere e maturare i ragazzi ed in quanto tale è un progetto “in fieri” che può essere migliorato e richiede, quindi una attenta riflessione: abbiamo tuttavia il merito di aver preparato ragazzi ad azioni di volontariato più maturo e più autonomo, capaci di compiere quel salto di qualità che permetterà, a chi lo voglia, di entrare in un circuito virtuoso, che darà la possibilità di compiere esperienze nuove e gratificanti. Anche in questo il liceo “O. Tedone” ha fatto Scuola.
Ruvo,li 29/08/09
Francesco Amenduni

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