Serena: mi sono sentita sin da subito particolarmente vicina alla "Special classroom" di cui dispone la Community. Si tratta di una classe di diversamente abili con problemi fisici o mentali che con spontaneità e naturalezza mi fanno sentire utile alla loro crescita. Al mattino insieme realizziamo lavori manuali destinati alla vendita nel mercato, mentre nel pomeriggio faccio loro lezioni di arte e musica, piccoli lavoretti e canzoncine che gli permettano di stimolare la capacità creativa, l'intuito e tutto ciò che potrebbe farli sentire meno diversi. Il problema dei disabili in Zambia è molto grave in quanto quasi sempre chi nasce con questo genere di problemi viene emarginato o nel peggiore dei casi ucciso. Questa "classe speciale" offre loro la possibilità di mostrare se stessi e le loro incredibili capacità al mondo e a chi li reputa non meritevoli di vivere.
Sarebbe una vera fortuna se la realtà di questi giovani fosse sempre fatta di risate e attività divertenti. Ma la loro vita è anche nel compaund. Qui ci siamo recati lo scorso mercoledì e ci recheremo ancora con alcuni tutori che attraverso uno specifico e dettagliato programma (o.v.c) cercano di educarli all'igiene e all'istruzione. In particolare andiamo nelle "case" di coloro che hanno contratto una malattia (incurabile o meno) e i tutori scrivono delle schede mediche con relativi dati familiari, per cercare di evitare che le suddette malattie si trasmettano anche ai piccoli. Luigi: Oltre a poter girare per le vie della baraccopoli e poter quindi confrontarci e sconvolgerci con la "cultura della povertà", abbiamo la possibilità di vivere e scambiare punti di vista con i ragazzi autoctoni su temi universali le cui opinioni non sempre, tuttavia, combaciano con le nostre. Ogni giorno affrontiamo una sfida, non tra noi e la cultura dell'emisfero sud di questo mondo, ma tra noi e con noi, perchè ogni esperienza non fa altro che smuovere quei pilastri tanto comuni di una presunta pseudocultura occidentale superiore. Tutto ci sconvolge: dalla poetica lentezza dimenticata e contrastata dal nostro mondo, agli immensi spazi naturali dominati da un cielo che abbraccia questa virtuosa terra quasi a benedirla; dalla pelle degli abitanti che racconta la resistenza di fronte alle sofferenze di una popolazione costretta a pagare il nostro benessere, ai profondi sguardi spesso lucidi, che attimo dopo attimo scandiscono questo tempo denso di emozioni.
Serena e Luigi
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