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mercoledì 21 settembre 2011

Il Progetto nel Bollettino del COMESA




La visita del nostro gruppo di volontari è stata riportata nel bollettino ufficiale del COMESA fra le notizie sui visitatori attenti della sede del Comitato.

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Attestazione di merito al Progetto "Un Mondo di Bene"




L'ambasciata Italiana e la Nunziatura Apostolica attestano la validità del Progetto e ringraziano la Scuola e gli alunni per l'impegno di volontariato in terra d'Africa.

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Un Mondo di Bene al Convegno nazionale di Psicologia



L’esperienza di volontariato scolastico del Liceo Tedone, Progetto “Un Mondo di Bene”, è stata presentata al Convegno Nazionale “Empatia e benessere nelle relazioni”, organizzato dall’Università degli Studi di Bari, Facoltà di Scienze della Formazione, Cattedra di Psicologia Sociale di Comunità, il 31 marzo 2011, presso l’Ateneo, con il patrocinio dell’AIP (Associazione Italiana di Psicologia,) Sezione di Psicologia Sociale, dell’Ordine degli Psicologi di Puglia e della Casa Editrice Il Mulino.




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sabato 20 agosto 2011

Perché il volontariato scolastico




LICEO SCIENTIFICO STATALE
“O.TEDONE”
70037 RUVO DI PUGLIA (BA)


PROGETTO “UN MONDO DI BENE”



L'idea di partenza da una assemblea di istituto



Nel marzo del 2007 il Dirigente Scolastico comunica l'avvio dell'iniziativa

Gli alunni del Liceo stanno lavorando ad un Progetto di solidarietà dal titolo “Un mondo di bene” che farà vivere loro un’esperienza indimenticabile di impegno sociale e di apertura alle diversità. Dai banchi di scuola alla vita reale, specie quella difficile della povertà e della mancanza di risorse materiali e tecniche. Protagonisti 20 ragazzi appena maggiorenni che impegneranno parte delle loro vacanze estive per recarsi in Africa, nello Zambia, a svolgere attività di sostegno alle popolazioni bisognose di aiuto ed assistenza. E’ il risultato di un progetto elaborato nel corso di un anno tra il Liceo Tedone ed il Nunzio Apostolico, Mons. Nicola Girasoli, ambasciatore del Vaticano nello Zambia e Malawi. L’idea ha preso corpo già nell’incontro dell’aprile 2006 tenutosi nell’auditorium del Liceo “Tedone” quando il neo ambasciatore parlò di alcune iniziative di solidarietà che si stavano svolgendo nelle nazioni che gli erano state da poco affidate quale nunzio apostolico. Il Dirigente Scolastico, alcuni docenti e gli alunni, pensarono di investire in questa iniziativa, come esperienza di coronamento dell’attività formativa che la scuola va svolgendo all’interno delle mura scolastiche e per il territorio. L’istituzione scolastica infatti opera già nel sociale, anche in considerazione della sua funzione di CRIT (Centro Risorse Interculturale Territoriale), e vuole pertanto favorire tutte le esperienze positive di crescita sociale e personale degli alunni. Siamo convinti in effetti che l’entusiasmo e la carica di umanità che i giovani custodiscono possano esplodere in maniera forte quando si fa esperienza di aiuto ai deboli ed ai bisognosi. Si superano così problemi di devianza, di bullismo, di dispersione e distrazione sociale e morale.


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mercoledì 10 agosto 2011

Incontrando l'Africa!


La settimana a Lusaka sta ormai volgendo al termine, e abbiamo partecipato alla maggior parte degli incontri previsti in programma. Lunedì pomeriggio infatti ci siamo recati al COMESA, mercato comune internazionale dell'Africa. Interessante è ciò che stanno provando a realizzare queste persone qui, l'influenza del modello occidentale, che però non sempre è quello migliore, e la crescita economica che l'Africa sta vivendo, anche cercando l'indipendenza dal denaro straniero abolendo le frontiere tra gli Stati africani, migliorando così il mercato interno, evitando il sorgere di conflitti e abbassando i costi delle merci locali. Martedì invece siamo andati all'Ambasciata d'Italia in Zambia. Incontro fondamentale per capire i meccanismi della vita diplomatica, cui più d'uno tra noi era interessato per le proprie scelte future e che tutti volevano conoscere. Interessanti le due ore della mattinata ben spese in questo incontro, che ci ha visti tutti coinvolti, nel fare domande e nell'ascoltare chi ci parlava. Oggi pomeriggio, infine, abbiamo incontrato Pablo Recalde, dirigente del WFP, programma mondiale sull'alimentazione dell'ONU. 


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lunedì 8 agosto 2011

Benvenuti a Lusaka!


Dopo qualche giorno di assenza dal blog, eccoci qui. Scrivo all'indomani dell'ultimo fine settimana africano, vissuto da "provetti Livingstone". Sabato mattina, qualche ora di viaggio per un fantastico safari acquatico. Su due barche che attraversano per un breve tratto il fiume Kafue poi lo Zambesi, tra il rumore del vento e l'odore dell'acqua ci godiamo lo spettacolo della natura, tra piante e animali. Non ci si stupisce mai troppo della bellezza di questi posti, quasi del tutto ancora incontaminata, se non per la presenza dei lodge, che comunque riescono a non disturbare troppo la natura. Domenica, invece, con le immagini di elefanti, ippopotami e coccodrilli ancora nella mente, siamo partiti alla volta del Kafue National Park. Safari iniziato alle tre e terminato poco dopo le sei, non siamo riusciti a vedere i leoni, ma abbiamo vissuto l'avventura di un elefante che aveva tutta l'intenzione di arrabbiarsi con noi!
Tornati a casa stanchi ma felici, ci prepariamo ora a questa settimana. Dedicheremo ai progetti solo la mattina, divisi tra il centro "Madre Teresa", l'orfanotrofio "Home of Joy" e l'ospedale "Kalingalinga". Dato il poco tempo a nostra disposizione, ci è stata data la possibilità di ruotare, cambiando progetti così da vedere diverse realtà. Altri momenti saranno invece dedicati a visite e incontri: oggi il Comesa, domani l'Ambasciata d'Italia, mercoledì l'Onu. Abbiamo inoltre chiesto di visitare il "Post", il maggior giornale d'opposizione zambiano, nonchè il giornale più venduto, e vi andremo in una delle mattine tra mercoledì e venerdì. Vi saranno anche due uscite appena programmate a due diversi parchi: uno per vedere i leoni, l'altra per "incontrare" ancora una volta i coccodrilli.
Anche se molti si portano nel cuore la nostalgia di Mazabuka, viviamo gli ultimi giorni qui cercando di cogliere tutti i volti dell'Africa, di vedere ciò che possiamo e di vivere bene anche questa settimana.


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giovedì 4 agosto 2011

Twa Wunka Mazabuka!

Ed eccoci dunque giunti a metà percorso,dopo aver lasciato Mazabuka abbiamo intrapreso la seconda tappa del nostro viaggio nella capitale dello Zambia, Lusaka.

Iniziamo ad assaporare nuove sensazioni, a respirare nuovi profumi, sicuramente più familiari che quasi ricordano la nostra terra.
E' come se stessimo guardando la seconda faccia di una moneta; una città che vuole stare al passo con il resto del mondo. Strade larghe e spaziose, fiancheggiate da centri commerciali e grattacieli che mascherano la triste realtà dei villaggi e dei compound.
Ricorderò invece Mazabuka come una realtà più semplice e quasi primitiva.
Strade sconnesse e polverose, piene di sassi che intralciano il percorso in cui i piedi sprofondano nel soffice terreno.
Nonostante lo standard di vita fosse completamente diverso dalla nostra quotidianità, fin da subito mi è sembrato di essere a casa, pur essendo a chilometri di distanza.
Suor Maria e le persone che abbiamo conosciuto a "City of Joy" sono una grande famiglia e già dall'inizio della nostra permanenza hanno aperto i loro cuori, pur non conoscendoci.
Ogni giorno si respirava aria di festa fra canti, giochi e balli tradizionali, ma sopratutto grazie ai sorrisi e agli sguardi dei bambini che riempivano le nostre giornate. Bambini energici e vivaci ma allo stesso tempo ricchi di valori e principi, ci hanno fatto vivere nuove emozioni. Per quanto possa sembrare una frase fatta è difficile trovare le parole giuste per descrivere quest'esperienza ormai giunta a termine.
Senza rimpianti e consapevole delle cose vissute, sono curiosa di scoprire cosa ci attende.

Buonanotte muzunghi!

Rosy, con la curiosità negli occhi...

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mercoledì 3 agosto 2011

La nostra famiglia

04 Agosto - ore 09:19


Siamo in viaggio per Lusaka, abbiamo lasciato le nostre amate bambine, i nostri splendidi amici. Ci aspetta una nuova casa, che non riesco ancora a sentire tale, prima dell'arrivo.
Tra noi si era creato qualcosa di speciale: l'abitudine. Eravamo diventati una famiglia e ci stavamo costruendo una nuova vita.
La solita sveglia dalla sinfonia stridula, il caffè caldo, quei visi pieni di sonno che si trascinavano per casa. Ogni mattina nei soliti posti, in cui non ci annoiavamo mai.
A pranzo tutti assieme attorno al tavolo, la fila per rubarsi il cibo caldo, la salsa per l'insalata e la piccole, gustose banane.
"Chi lava i piatti?"
"Io!"
"Io!"
"E io vado a dormire!"
I pomeriggi erano sempre momenti magici, tutti assieme coi bambini, quasi fossimo un unico corpo, un'unica energia che fluiva. Tra quei sorrisi puri, quelle risate, i canti, balli, corse, colori ... eri travolto dal loro ritmo. Come si fa a non sentirsi a CASA?
I tramonti. Il sole infuocato ingjiottito da questa terra bruna, bello, come nessuno di noi l'aveva mai visto prima. E poi, chiuso l'oratorio, uscivamo con gli animatori, senza una vera meta, senza un vero scopo. Passegiavamo assieme per le strade buie e irregolari di Mazabuka per finire poi stesi su un campo da calcio improvvisato a guardare le stelle. Così luminose da sembrare paurosamente vicine.



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lunedì 1 agosto 2011

Bambini e bambini...


Ciao come state? Io sto bene, spero voi stiate bene quanto me! La prima riflessione che nasce in queste giornate riguarda i bambini. I bambini italiani hanno le mani piene di oggetti ma il cuore vuoto di sentimenti e nei loro occhi non si legge la voglia di vivere. Nel momento in cui piangono ottengono tutto ciò che vogliono dai loro genitori, che non avendo tempo da dedicare loro e non chiedendo loro il reale motivo del loro malcontento, spengono ogni dialogo con regali inutili. Negli occhi dei bambini africani invece si legge la voglia di vivere, di conoscere, hanno il cuore pieno di amore e sentimenti autentici, pur non essendo pieni di oggetti vivono ogni momento, ogni risata...vivono la vita VERA, fatta di amore e amicizia. Credo che dovremmo dare ai nostri bambini quell'autenticità che si respira qui, fare in modo che loro vivano semplicemente il loro stato di essere bimbi senza abbuffarli di ogni oggetto inutile per il bene del loro spirito di iniziativa e voglia di vita, perchè non hanno bisogno di possedere tanti oggetti per amare davvero, ma solo di un cuore grande e di un animo libero dall'oppressiva cultura occidentale che sta annientando i veri sentimenti. Non sono filosofo, ma vivendo qui quello che ho scritto si è scolpito automaticamente nel mio cuore. Spero che ciò vi sia utile per crescere i vostri figli e i vostri fratellini.
Un abbraccio a tutti.


Francesco

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Labirinto di meraviglie


Lasciatemi scrivere qualche parola. Saranno spicciole sicuramente. Non potrebbero mai bastare. Ma almeno ci provo, provo a rendervi l'idea. Siamo stati due giorni fuori dalla nostra Mazabuka per inoltrarci nella fresca Livingstone. E' durante il viaggio che provavamo ad immaginare la bellezza infinita delle cascate Victoria, ma mai avremmo potuto pensare di ritrovarci d'avanti a gettate d'acqua gelida così furiose e spettacolari. Era da viverle. Era da esserci. Pura magia.. Ci siamo trovati ad attraversare lunghi ruscelli, alti arcobaleni e ripidi percorsi. Qualcosa di incredibile. E io che qualche giorno prima di partire, avrei voluto fare un gran passo indietro così da restare nella vostra scura Ruvo. Dopo essere andati via fradici fino alle ossa, siamo stati circondati da chi urlava, da una bancarella all'altra, con la foga di venderci qualcosa di loro. Immersi in un labirinto di manufatti in legno. Il secondo giorno abbiamo potuto rivedere le cascate, ma da una prospettiva diversa. Quella di un maestoso, alto baobab, da cui lo stesso Livingstone le avvistò. Da qui ci siamo poi avviati verso la ricchezza africana. E' strano. Avevo sempre immaginato un'Africa povera. Troppo povera da recuperare e invece... non è poi così. Non so che politica possa esserci, nè che condizioni ma, è un'assurda contraddizione il vedere ricchezza e povertà fuse. Un uomo in giacca e camicia. Scarpe lucide. Firme. Che vive tranquillamente e indifferentemente vicino ad un povero venditore di frutta, gettato e assonnato sotto l'arco di un portone. Su scale scure. Tra strade sporche. Vorrei poter fermare ciò, non cambiare. Perchè credo che la mentalità occidentale non debba influire su questo mondo. Fermare. E osservare. Registrare. Rendersene conto. E ora ritorno alla mia bella vita africana. Passo e chiudo.


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sabato 30 luglio 2011

Vivere il territorio.

Lo Zambia è un mondo, da scoprire e da vivere. Il cuore aperto alle esperienze del mondo e della vita, le mani piene di terra rossa, la voglia di scoprire un nuovo modo di vivere e vedere la vita, di amare, di concepire il tempo e le esperienze in maniera essenziale. Ci dedichiamo anche ai nostri giorni da turisti così, curiosi e pieni di voglia di vedere e scoprire. Sabato mattina partiamo alla volta della multinazionale "Zambia sugar", produttrice di zucchero che stupisce prima di tutto per l'estensione (ci sono canne da zucchero in campi grandi circa 120 chilometri quadrati). La prima riflessione nasce sui due volti di questo posto, che si nota spesso qui. C'è un villaggio a due passi da quella multinazionale, dove ci accolgono col sorriso e la curiosità di sempre, mentre i bambini da subito giocano con noi. E' incredibile il contrasto tra i guadagni di quella multinazionale e le case di quel villaggio. La pace dei sensi si raggiunge al ritorno. Parte posteriore del pick up, lanciato da suor Maria sulle strade ricoperte di melassa, il vento, il sole e un cielo la cui bellezza entra nel cuore. Un odore che entra nelle narici e che ci portiamo dietro, e una canna da zucchero in bocca. 


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venerdì 29 luglio 2011

Vix sanatrix naturae

Ansia, curiosità, fascino, titubanza, timore e stupore: sono alcuni dei sentimenti provati all'idea di passare la mattinata nella clinica di Mazabuka.
Arrivate in loco, mi sono trovata con gli occhi sgranati e le orecchie tese; intorno a me il quadro era allucinante. Cumuli di gente malata e di parenti che popolano la terra rossiccia antistante. Gemiti e grida le sento ancor prima di entrare nei reparti, dove ovviamente il tutto si amplifica. Il dottor Caputi ed io abbiamo avuto la possibilità di fare un giro di visite nel reparto di maternità e in quello femminile con l'UNICA professoressa di tutta la clinica, la dott.ssa Simbala. Lei è una degli eroi del nostro tempo. Solo con le sue mani cura, medica e assiste ogni tipo di paziente.
Per la prima volta mi sono trovata di fronte a ragazze che hanno subito ogni tipo di violenza: da ustioni a interruzioni improvvise di gravidanza. Loro soggiornano accanto a donne affette da AIDS e TBC. Le condizioni generali sono al limite del possibile: non ci sono medicinali capaci di alleviare i dolori delle pazienti, i pochi strumenti usati per il controllo non sono efficienti e accuratamente sterili, le sedie a rotelle sono sedie di plastica su ruote da bici (ingegnoso, direi!), le sale operatorie si aprono direttamente sui corridoi, privando il malcapitato dell'iter che garantisce la sicurezza dell'operazione ed infine le camere ospitano sick people ed anche ragnetti e lucertole di compagnia.


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giovedì 28 luglio 2011

Finalmente di nuovo online!

Più passano i giorni e più si entra nella complessa realtà africana dello Zambia.

Mazabuka: poche case di cemento invecchiato ad un solo piano, una grande strada che la collega alla capitale e un'infinità di compound ricchi di persone, voci, mercatini, colori e .... polvere, tanta polvere sollevata da poche macchine, grandi camion e da un vento secco tipico dell'inverno tropicale.

Poi, c'è la sera africana.

Poche luci sparse che non vincono l'oscurità di strade buie. Noi incerti, guidati da Josef e altri amici i cui occhi chiari danno sicurezza. D'improvviso, i mercatini illuminati dalle candele, gli ortaggi, i grandi pomodori, le colonnine di carbone.

Ovunque, bambini che si rincorrono per ogni dove, come se non fosse buio, come se avessero le scarpe.

Percepisci quasi un po' di fretta: di tornare a casa prima che la notte avanzi, di ritrovarsi coi propri cari, in chissà quale sperduto slum di questa grande Mazabuka o di prepararsi alla lentezza saggia di un nuovo giorno africano.

Josef e i suoi amici e amiche ci riaccompagnano sani e salvi alla City of Joy.

Le nostre dinamiche scarpe da ginnastica, battute dai loro infradito, dai loro piedi nudi.

Un saluto a tutti! Corrado

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domenica 24 luglio 2011

24 Luglio: La grandezza della semplicità.

Premettendo che ogni giorno che passa in Mazabuka è per me, ma penso lo sia anche per gli altri, una nuova scoperta di vita, oggi posso dire con certezza che ogni momento che vivi qui equivale a un mese in italia. L’insegnamento che questa mattina ho ricevuto è che se una persona vuol realizzare e generare, “to begot”, una cosa, può farcela con o senza gli altri. Ho conosciuto una dottoressa il cui nome è Claudia e che ha messo su da SOLA un ospedale nella vicina Chikuni, prima missione a qualche chilometro da Mazabuka: accoglie circa 90 posti letto con un’organizzazione direi occidentale, eppure lei non è accerchiata da nessun professionista ma soltanto da uomini e donne che hanno deciso di dedicare il resto della loro esistenza agli altri. Adesso però non voglio dilungarmi troppo... L’importante è crederci sempre nelle cose che fai e che vorresti realizzare, poi il resto è tutta sistematicità. Adesso sono accerchiato da bimbe che in fondo non hanno nulla da perdere ma sicuramente qualcosa da aquisire nel loro percorso di vita. Può sembrarci stupido ma una cosa importante che ho notato questa sera è stato che durante i giochi questi bambini riescono a divertirsi con poco, cosa che da noi è impossibile fare, ….è una mole di emozioni, sensazioni che si accumulano dentro di me e che porterò per sempre nel mio cuore….buona notte a tutti mube abubaza bubotu! PENSIERO ESISTENZIALE DEL GIORNO: “NOI OCCIDENTALI SIAMO UN PORTAFOGLIO MOBILE”…A VOI LE GIUSTE CONSIDERAZIONI…


DAVIDE, mzungu dal cuore nero...


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sabato 23 luglio 2011

Focus on: Le attività!

Tante le attività da svolgere qui a Mazabuka, tanta la voglia di realizzarle, tanta l'energia! Tanto amore per questi giorni, questi luoghi, per i colori di questa terra e per tutto ciò che ci sta donando! Tra tutto il da farsi, ci siamo divisi in gruppi.

Davide e Irene, date le passioni personali e gli studi universitari intrapresi (futuri biotecnologo e medico rispettivamente), si recano ogni giorno nel "Mazabuka District Hospital"con Onofrio, che offre a pieno le sue competenze di bravo medico! Davide passa le mattine nel reparto di ematologia del laboratorio d'analisi (di costruzione italiana) e collabora con il tecnico nella diagnosi di HIV con un potente macchinario che permette l'analisi contemporanea di ben 80 campioni di sangue (e vi assicuriamo che il lavoro non manca: in questo laboratorio vengono convogliate le analisi dei campioni provenienti da ospedali non provvisti di mezzi diagnostici), mentre Irene segue la dottoressa dell’ospedale nelle sue visite nei vari reparti (maschile, femminile, bambini e ambulatorio generale).


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venerdì 22 luglio 2011

22 Luglio 2011: "No place like Home" ... "Nessun posto come Casa"

Sono pochi i luoghi su questa Terra nel quale ognuno di noi si sente realmente a casa. Casa nell’accezione inglese di “Home“ e non di “House”. Qualcuno la ritrova nelle quattro mura in cui cresce, altri nel proprio “shrine”, il santuario interiore; altri ancora si sentono a casa in quei luoghi dove ritrovano la pace interiore, dove si scopre che la propria vita ha senso solo se si condivide la propria esperienza con l’altro, se ci si abbraccia, se si baciano gli sguardi, se si guardano i gesti, se si sorride alla semplicità. Quando si torna in un luogo dopo tanto tempo e ci si sente nuovamente bene, troppo bene, si è a casa. Io qui mi sento a casa. Lo Zambia, o per non limitare il tutto ai confini da noi posti, questa parte di terre emerse del globo, rende l’uomo capace di tornare al proprio stato primordiale, lo rende libero.
Quest’anno sono partito con un solo desiderio: pretendere da se stessi il piacere dell’essenziale. Sorridere, star bene. Il resto sarà un piacevole di più! E quel che volevo l’ho già raggiunto rivedendo quei volti all’aeroporto, risentendo il loro accento, l’odore della loro pelle, accarezzando il terreno: polvere magica fluiva tra le dita per tornare a nutrire il suolo africano, la terra dalla quale discendiamo. A volte penso che se provassi a scavare in qualche luogo qui intorno, probabilmente troverei qualche brandello delle mie radici.. Alle volte penso anche che forse è qui che dovrei cercare il mio futuro. Tuttavia per ora vivo il presente, legge fondamentale della vita africana. E si scopre, chiacchierando con la gente, che in Tonga esiste la traduzione delle parole “oggi” e anche “domani”... poi basta. Non esiste il “dopodomani”: troppo in là! Esiste “un altro giorno”, indefinito, sperato, da accogliere e da vivere. Prima d’andare a dormire riporto una frase che Joseph, il mio maestro di vita, dice di ripetere ogni qual volta che pone i piedi a terra al mattino: “I still have life. So I’m strong!” Credo che basti a far capire la forza e l’energia vitale di questi fratelli!..


Luigi D'Ingeo, "piacevolmente" africano per la seconda volta...







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giovedì 21 luglio 2011

21 Luglio: Primo giorno di attività!

Il primo vero giorno di Africa è arrivato. Le strette di mano e gli abbracci di ieri sera ancora nel cuore, i volti e i sorrisi anche. Ci svegliamo con quei volti nella mente, non se ne sono mai andati, e con la voglia di vederli ancora, di vivere questi momenti, questi giorni.
Al mattino ci dividiamo tra l’ospedale e l’assistenza ai bambini. In ospedale, dopo aver conosciuto personale medico e paramedico, sono stati visitati con particolare attenzione il reparto pediatria, il laboratorio delle analisi biomediche, il nuovo reparto di ginecologia e il consultorio, formulando così un importante confronto tra il sistema sanitario italiano e quello locale. Con i bambini è tutto diverso. Basta poco perché una giornata qualunque diventi speciale, qui. Un sorriso, un gioco, una parola. Gli occhi dei bambini ancora pieni di speranza, di voglia di vivere il presente, riempiono il cuore, come nulla al mondo. La loro gioia per il nostro tempo insieme, che sembra essere sempre troppo poco. Giochiamo con loro, scriviamo, disegniamo, c’è persino chi vuol fare matematica e ce lo chiede. Non ci sono orologi, qui, non c’è il ritmo frenetico delle nostre vite italiane, nessuno bada davvero a che ora sia, se non i bambini che hanno negli occhi la fretta e la voglia di andare a scuola. La mattinata passa così, è fatta di tanti piccoli momenti e giochi, mentre nel pomeriggio, dopo un pranzo tutto locale e un caffè tutto italiano, strappiamo un’ora ai bambini e ci dirigiamo verso il paese, curiosi, con la voglia di respirare l’odore di questo posto, di toccare la terra, di scoprire ogni centimetro. Tornati a Casa Ruvo, ricominciamo a giocare in oratorio, tra canzoni e giochi italiani e africani, abbracciando i bambini, sporcandoci di terra e ridendo con loro, e tutta la giornata sta nel sorriso di un bambino. La nostalgia di casa non manca, ma i colori del tramonto e la gioia di questa giornata vincono tutto. Impariamo da questi bambini a sorridere alla vita, ad accogliere ogni giornata sorridendo al sole che sorge ed ogni sera sorridendo alle stelle, che non sono mai state belle come ora.



I ragazzi di "Un Mondo Di Bene" ormai africani d'adozione!







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mercoledì 20 luglio 2011

Un Mondo di Bene 5 è sul campo

Mazabuka: finalmente a "City of Joy" , Missione Salesiana

Dopo un giorno di viaggio da Roma a Lusaka in aereo facendo scalo ad Addis Abeba in Etiopia e poi ad Harare in Zinbabwe, siamo piano piano entrati nell'Africa vera, che vive, fatta di volti, di persone che a migliaia camminano per chilometri lungo i cigli di interminabili strade polverose, che attraversano infinite distese di vegetazione rigogliosa o bruciata dal sole e dal fuoco.

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Welcome to Lusaka International Airport!





Ore 15.00: i ragazzi ci hanno comunicato che sono atterrati e che il volo è andato bene!

L'aeroporto Internazionale di Lusaka li ha ufficialmente accolti per iniziare la loro esperienza di volontariato...è tempo ora di recuperare bagagli e pacchi!

Continuate a seguirli!

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19 Luglio - 14 Agosto: Partitiiiiiii!

Alle 16.40 di ieri, 19 Luglio, i 13 avventurieri di "Un Mondo Di Bene", edizione numero 5, son partiti dal Liceo "O. Tedone" a bordo del pullman che li ha condotti all'aeroporto di Roma Fiumicino per volare verso il "continente nero" alle ore 00.45 di questa notte. Genitori, parenti, amici, partecipanti alle precedenti edizioni, hanno salutato i ragazzi tra commozione e nostalgia...tanta nostalgia per emozioni vissute e ancora vive nel cuore! Anche i soci dell'Associazione di Volontariato "Un Mondo Di Bene" hanno salutato i ragazzi e dato il loro personale in bocca al lupo...
Tantissimi i pacchi preparati contenenti indumenti, giochi e tanto altro da destinare alla popolazione zambiana.
I ragazzi sono ora ad Addis Abeba, dove hanno fatto scalo alle ore 7.00 circa e da dove stanno già per ripartire (alle ore 9.00) per Lusaka. L'atterraggio in terra zambiana è previsto alle ore 15.00. L'arrivo a Mazabuka invece, è previsto in tarda serata (dalle ore 20.00 in poi). I ragazzi passeranno i primi 10 giorni a Mazabuka e i restanti 10 a Lusaka.
Potrete seguire i ragazzi attraverso questo blog e attraverso la pagina del gruppo facebook dell'Associazione "Un Mondo Di Bene". Mi raccomando, commentate numerosi: è un modo per accorciare le distanze!!


E ora vi lasciamo ad alcuni scatti della partenza e ai saluti di chi, dopo anni di esperienze, quest'anno sul pullman non è salito...









Martedì, 19 Luglio 2011

Siete finalmente su quel pullman e finche’ non vi avvicinerete ai banchi dei check-in di Fiumicino vi sembrera’ di essere in gita, diretti verso chissa’ quale capitale europea. Solo una volta sull’aereo inizierete a realizzare tutto e ad Addis Abeba sarete gia’ immersi nella realta’ africana.
Sono molto contenta per voi, per quello che state provando e cio’ che proverete nei prossimi giorni….e’ praticamente quello che ho provato io per due volte e spero di poter rivivere ancora… Pero’ la prima esperienza e’ quella che ti segna di piu’ emotivamente, per tanti motivi che non sto qui ad elencare…e voi, Luigi a parte, siete tutti novelli! :D
Non voglio dilungarmi ancora, anche perche’ non saprei cos’altro dire di sensato :P , pero’ posso solo consigliarvi di osservare, ascoltare con le orecchie, sentire con il cuore e capire…meditare, meditare, meditare. Senza dimenticare che il breve percorso di formazione fatto insieme vi ha insegnato che e’ importante sospendere il giudizio.
Al ritorno ognuno di voi avra’ la valigia vuota ma sara’ ricco dentro, e il peso della valigia lo sentira’ piacevolmente nel cuore!
Che Mazabuka, Lusaka, diventino le vostre case reali e virtuali! In bocca al lupo a tutti e buona esperienza!

Alessandra Brucoli

Boston, 20.07.2011

Le strade di Boston e di New York sono piene di gente, i viali sono ricchi di verde, i grattacieli sono immensi. In America ci sono cartelloni pubblicitari dappertutto, e dappertutto vedi gente che ride e che corre, che mangia e che si diverte. Ma, oggi, dopo quattro anni di esperienza in Africa, posso dire a tutti voi che state volando per questo grande ed antico continente, che non c'è esperienza più intensa di quella che vi accingete a vivere. In Africa non ci sono i teatri all'aperto ma i tramonti, non ci sono le biblioteche ma la foresta...non ci sono i grattacieli ma ci sono i Baobab; non ci sono le cascate del Niagara, ma ci sono quelle Vittoria. Il resto sarà tutto da conoscere e da vivere e non ci sono altre parole per dire...
L'augurio più affettuoso a ciascuno di voi è quello di vivere ogni giorno come un dono... e nel contemplare le stelle la sera o l'alba al mattino, non dimenticate l'Altro...che è in ciascuno di noi!
Forza ragazzi!
Un abbraccio

Annalisa Marinelli

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lunedì 18 luglio 2011

E' INIZIATA L'ESPERIENZA "MONDO DI BENE 5"



Alle ore 16,40 del 19 luglio 2011, dalla sede del Liceo TEDONE, dopo la rituale foto di gruppo, sono partiti i ragazzi di UN MONDO DI BENE, edizione 2011, per realizzare la quinta esperienza di volontariato scolastico estivo.
Sotto lo sguardo vigile e partecipe di genitori, amici e volontari che hanno preso parte alle precedenti esperienze, oltre ai componenti dell'ASSOCIAZIONE UN MONDO DI BENE, dopo il carico dei bagagli (tantissimi!...) il pullman si è allontanato dalla sede del Liceo alla volta dell'areoporto di Roma Fiumicino con destinazione LUSAKA. 

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giovedì 7 luglio 2011

IL GRUPPO "UN MONDO DI BENE 5" SI PREPARA PER L'ESPERIENZA DI VOLONTARIATO





Siamo ai nastri di partenza. Tante le difficoltà, i problemi, gli imprevisti. Ma ormai c'è la lista, c'è la data di permanenza e quella di rientro, ci sono i biglietti dell'aereo, ma soprattutto ci sono i volontari, animati da tanto entusiasmo e dal desiderio di fare un'esperienza di vita e di fratellanza.
Sono 13 i componenti del gruppo che il 19 luglio partiranno dalla sede del Liceo per imbarcarsi a Roma all'1 della notte del 20 luglio, con destinazione Lusaka. Ad attenderli il Nunzio apostolico Mons. Nicola Girasoli e Suor Maria Mazzone, ruvese salesiana, con destinazione Mazabuka, dove ha letteralmente costruito la "CASA DELLA GIOIA" altrimenti detta Casa Ruvo. Sono stati altri alunni di una precedente edizione di UN MONDO DI BENE a contribuire a realizzare la casa ed ora altri ritornano per raccogliere sorrisi e portare solidarietà. 


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