Mazabuka: poche case di cemento invecchiato ad un solo piano, una grande strada che la collega alla capitale e un'infinità di compound ricchi di persone, voci, mercatini, colori e .... polvere, tanta polvere sollevata da poche macchine, grandi camion e da un vento secco tipico dell'inverno tropicale.
Poi, c'è la sera africana.
Poche luci sparse che non vincono l'oscurità di strade buie. Noi incerti, guidati da Josef e altri amici i cui occhi chiari danno sicurezza. D'improvviso, i mercatini illuminati dalle candele, gli ortaggi, i grandi pomodori, le colonnine di carbone.
Ovunque, bambini che si rincorrono per ogni dove, come se non fosse buio, come se avessero le scarpe.
Percepisci quasi un po' di fretta: di tornare a casa prima che la notte avanzi, di ritrovarsi coi propri cari, in chissà quale sperduto slum di questa grande Mazabuka o di prepararsi alla lentezza saggia di un nuovo giorno africano.
Josef e i suoi amici e amiche ci riaccompagnano sani e salvi alla City of Joy.
Le nostre dinamiche scarpe da ginnastica, battute dai loro infradito, dai loro piedi nudi.
Un saluto a tutti! Corrado