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mercoledì 28 luglio 2010

Angela, Francesco e il Prof. Casarola: una giornata nel compound

Noi.. tra i più poveri

Sveglia ore 7:30 a.m.: il tempo di rendersi conto in quale parte del mondo ci si trovi e poi di corsa a fare colazione con il resto del gruppo. I primi sorrisi, i primi "buongiorno", i primi sguardi di complicità che servono a farsi forza l'un l'altro prima di affrontare la giornata. Neanche il tempo di terminare questo rito mattutino, che già in salotto ci attendono due suore indiane dell'ordine DMI (Figlie di Maria Immacolata), tanto fragili e piccole all'apparenza, ma con una forza interiore davvero incredibile.

Loro sono le nostre guide per il nostro "giro turistico" un pò fuori dall'ordinario, perchè ad attenderci non ci sono zebre o gazzelle, elefanti o leoni, ma mosche, immondizia, canali colmi d'acqua putrida e gente che ci guarda come fossimo extraterrestri.. perchè qui gliextracomunitari siamo noi!!!
Le suore ci danno la possibilità di accompagnarle nelle loro attività in giro per i compound, uno diverso ogni giorno. Seguono diversi progetti che consistono nel formare delle donne che chiamano "mami" in modo da poter gestire un gruppo di 15 donne e insegnar loro a gestire il denaro e soprattutto a risparmiarlo; interessante è l'espressione che utilizzano per definire questa attività, "to save money", traducendo letteralmente potremmo dire "salvare il denaro": in realtà le donne cercano di fare proprio questo.
Durante la settimana si danno ad una serie di lavori quali: la realizzazione di maglie da donna ricamate a mano, camicie da uomo, chitengue (grandi pezzi di stoffa che le donne utilizzano come gonna), dipinti e ricamati a mano, bambole africane, tappeti e una lunga serie di manufatti.
Una volta a settimana il gruppo si riunisce e la "mami" raccoglie il denaro dalle altre risparmiato, che al bisogno verrà utilizzato x pagare la retta della scuola, per vestire i propri figli, per le divise scolastiche e per ogni genere di bisogno delle donne del gruppo e delle loro famiglie.






Alla nostra domanda sul come le loro situazioni economiche siano mutate, da quando non avevano la concezione del risparmio e spendevano tutto ciò che avevano in un giorno e la situazione attuale, ci hanno risposto che è stato solo grazie all'intervento delle suore che hanno scoperto la possibilità di gestire il denaro in un miglior modo, prendendo coscienza dei bisogni e risparmiando anche per i giorni a venire! Così pur non riuscendo a fare 3 pasti al giorno almeno riescono a farne uno, ma ogni giorno, il che per loro è già tanto. In questi giorni ci siamo imbattuti nella povertà più assoluta, realtà che non esistevano nemmeno nella nostra immaginazione: bambini senza vestiti o se li avevano erano tutti strappati, o troppo grandi o troppo piccoli e ovviamente sporchissimi...



Mentre da noi i giochi prediletti sono super tecnologici, qui si accontentano di battere le manine sulle taniche di acqua (ovviamente vuote) o di fare l'altalena semplicemente appesi al ramo di un albero o ancora di giocare a fare la mamma secondo la loro cultura.








Ogni giorno è un'esperienza diversa; per quanto sia stupendo ricevere gli abbracci dei bambini, l'affetto delle donne che ci ospitano nelle loro case durante le riunioni settimanali e tutto ciò che ci dona piacevoli emozioni, torniamo a casa sempre tristi, perchè la loro povertà è terribile, è qualcosa che ti entra dentro, ed è difficile dimenticare certe immagini..
Alla prossima :)


Angela, Francesco, prof. Francesco Casarola.