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lunedì 1 agosto 2011

Labirinto di meraviglie


Lasciatemi scrivere qualche parola. Saranno spicciole sicuramente. Non potrebbero mai bastare. Ma almeno ci provo, provo a rendervi l'idea. Siamo stati due giorni fuori dalla nostra Mazabuka per inoltrarci nella fresca Livingstone. E' durante il viaggio che provavamo ad immaginare la bellezza infinita delle cascate Victoria, ma mai avremmo potuto pensare di ritrovarci d'avanti a gettate d'acqua gelida così furiose e spettacolari. Era da viverle. Era da esserci. Pura magia.. Ci siamo trovati ad attraversare lunghi ruscelli, alti arcobaleni e ripidi percorsi. Qualcosa di incredibile. E io che qualche giorno prima di partire, avrei voluto fare un gran passo indietro così da restare nella vostra scura Ruvo. Dopo essere andati via fradici fino alle ossa, siamo stati circondati da chi urlava, da una bancarella all'altra, con la foga di venderci qualcosa di loro. Immersi in un labirinto di manufatti in legno. Il secondo giorno abbiamo potuto rivedere le cascate, ma da una prospettiva diversa. Quella di un maestoso, alto baobab, da cui lo stesso Livingstone le avvistò. Da qui ci siamo poi avviati verso la ricchezza africana. E' strano. Avevo sempre immaginato un'Africa povera. Troppo povera da recuperare e invece... non è poi così. Non so che politica possa esserci, nè che condizioni ma, è un'assurda contraddizione il vedere ricchezza e povertà fuse. Un uomo in giacca e camicia. Scarpe lucide. Firme. Che vive tranquillamente e indifferentemente vicino ad un povero venditore di frutta, gettato e assonnato sotto l'arco di un portone. Su scale scure. Tra strade sporche. Vorrei poter fermare ciò, non cambiare. Perchè credo che la mentalità occidentale non debba influire su questo mondo. Fermare. E osservare. Registrare. Rendersene conto. E ora ritorno alla mia bella vita africana. Passo e chiudo.

Marika

Le meraviglie che i nostri occhi hanno visto e che il cuore conserva gelosamente sono già state ben descritte.. una sola cosa vorrei condividere con voi, è stato il primo pensiero che mi è passato per la mente appena arrivate alle Victoria Falls. Mi sembrava di essere tornati in Italia e una gran malinconia mi ha inondata...
Tanti visi bianchi, troppi (per me).. pochi sorrisi, troppo pochi!!

Angela

La Prof.ssa Rosanna Pellegrini aggiunge il seguente commento:

Cari Marika, Olga, Luigi, Alessia, Corrado, cari tutti voi, mi emozionano la purezza dei vostri sguardi, la forza e l'incanto con cui sapete guardare al mondo e dentro di voi e l'intensità degli sguardi limpidi dei vostri bambini, carichi di silenzi, di gioia e di paure. Occhi di chi sa parlare alla luna. Occhi che ridono, parlano, sperano. Occhi di amore. Cogliete a piene mani la forza di quegli sguardi, nutrite la vostra anima e saziate la vostra sete, la vostra fame.

Con gioia, Rosanna Pellergini.