Io, Annalisa e Mariangela partiamo per il lavoro che ci aspetta alle Nazioni Unite, Mina resta a casa in attesa di andare all’orfanotrofio Madre Teresa.
In macchina, dai volti sorridenti delle ragazze, intuisco qualcosa. Arriviamo in ufficio per svolgere il nostro lavoro quotidiano,ma la mente mi riporta continuamente ai sorrisi della mattina.H. 18:43
Giornata diversa dalle solite per i ragazzi del gruppo! La routine settimanale è spezzata dalle attività all’interno di “City of Joy”, il progetto che Suor Maria sta portando avanti con la giusta grinta. Sveglia presto per Alessandra, Marina, Giusy, Silvia, Simona e Franco che hanno deciso di continuare comunque la loro attività in ospedale e quindi, dopo una veloce colazione, alle 8:30 sono già al lavoro. Il resto del gruppo si concede un pisolino un po’ più prolungato, ma viene svegliato dal ritorno a casa di Suor Maria e subito, sotto l’attenta guida di Flora, si tuffa in lavori di giardinaggio, faccende domestiche e decorazione: si prepara il terreno per la sistemazione delle piante, ci si dedica alla pulizia degli ambienti comuni, si pensa a come decorare esternamente la casa e si prepara il pranzo: ospite del giorno è Don Maurizio Canclini che ci ha accolti nella propria casa lo scorso anno! Dimenticandoci per un momento dei ritmi africani, dopo un pranzo all’italiana, nel pomeriggio riprendono i lavori: inizia la decorazione del muro esterno che riporterà il nome della casa del volontario e ognuno offre il proprio contributo in termini di creatività!
Vi regaliamo alcuni momenti della nostra entusiasmante giornata…A presto!!!
Pranzo veloce verso le 13 e poi dritti all’orfanotrofio dove Mina ci aspetta assieme ai suoi nuovi “fratellini”. Come sempre si scherza e si gioca coi piccoli, poi Annalisa raduna tutti dicendoci di andare. Mi chiedo “forse hanno organizzato una festa a sorpresa? Una torta panna e cioccolato con 27 candeline?”. Saliamo di corsa in macchina e ci allontaniamo dal centro urbano; dopo pochi chilometri vedo le piccole case di Lilongue trasformarsi dapprima in semplici “compound”, disposti disordinatamente lungo la strada sterrata e poi in veri e propri villaggi. Nel percorso, come sempre, i bambini sono presenti ovunque; ci guardano incuriositi, ci sorridono, alcuni ci gridano “MUZUNGU MUZUNGU”. Noi rispondiamo con affetto ai loro richiami e sorrisi donando caramelle e dolcetti.
Finalmente dopo una decina di chilometri arriviamo a destinazione; tutt’intorno siamo circondati da un’ampia distesa color giallo-chiaro intervallata regolarmente da alberi e macchie verdi. Il paesaggio mi ricorda molto la savana così come l’avevo sempre immaginata! Se ci fossero leopardi, giraffe e leoni mi sembrerebbe di vivere uno dei tanti documentari visti in TV.
D’improvviso le ragazze mi indicano di guardare verso Ovest; mi volto e vedo un’immensa palla infuocata avvolgere tutto l’orizzonte, è il tramonto africano!!! Le ragazze, entusiaste, cantano intorno a me “happy birthday to you, happy birthday to you…!” mentre Ananias, da lontano, ci guarda divertiti. L’ennesima emozione che solo l’Africa ti sa dare, senza dubbio uno dei più bei compleanni della mia vita.
Con affetto Biagio
