Don Maurizio, una presenza importante per il progetto, insieme con Suor Maria
Don Maurizio è stato considerato il papà del gruppo di Mazabuka. Un prete della Diocesi di Milano (viene da Besozzo) che lascia la sua terra per dedicarsi completamente al recupero ed assistenza dei giovani a forte rischio sociale. Ha un profondo amore e un innato dono nel capire i giovani e i loro bisogni. Insieme a Suor Maria ha saputo creare un clima familiare e sono diventati entrambi delle figure paterne per tutti i nostri giovani. La loro comunità di giovani ha aperto le porte ai nostri ragazzi che hanno subito socializzato con i coetanei zambiani, trascorrendo serate di serenità ed allegria.
Dal diario dei nostri giovani liceali stralciamo alcune note sulle attività.
"È arrivato il momento di parlare di loro: i nostri coinquilini, i ragazzi della comunità di Don Maurizio!
Condividiamo ogni momento della giornata con Paul, Maurice, Trevis, Kent, Brian, Boster, Edwin, Friedrich ed Elisa, una volontaria italiana che ogni estate, da sei anni, torna a Mazabuka per due mesi.
Questa condivisione non solo culturale ma anche umana, rende unica ed irripetibile l’esperienza.
Sotto lo stesso tetto convivono culture molto diverse tra loro che, senza alcun tipo di pregiudizio, diventano complementari ed indispensabili all’arricchimento personale di tutti noi.
Vivere la comunità richiede uno sforzo costante nell’essere sempre pronti ad aprirsi all’ “altro” con uno scambio di idee, valori, emozioni, sogni e aspettative che solo l’essere umano può provare indipendentemente dal luogo in cui vive.
Un’esperienza all’insegna del vivere in “un mondo di bene”, a partire dalle persone che ci stanno più vicine.
L’obbiettivo si sposta sulla mamma e il papà del gruppo: Suor Maria & Don Maurizio...L’allegria non manca mai in questa casa…si suona e si balla in compagnia…"
Questa condivisione non solo culturale ma anche umana, rende unica ed irripetibile l’esperienza.
Sotto lo stesso tetto convivono culture molto diverse tra loro che, senza alcun tipo di pregiudizio, diventano complementari ed indispensabili all’arricchimento personale di tutti noi.
Vivere la comunità richiede uno sforzo costante nell’essere sempre pronti ad aprirsi all’ “altro” con uno scambio di idee, valori, emozioni, sogni e aspettative che solo l’essere umano può provare indipendentemente dal luogo in cui vive.
Un’esperienza all’insegna del vivere in “un mondo di bene”, a partire dalle persone che ci stanno più vicine.
L’obbiettivo si sposta sulla mamma e il papà del gruppo: Suor Maria & Don Maurizio...L’allegria non manca mai in questa casa…si suona e si balla in compagnia…"